La contaminazione e il melting
pot sono ormai le coordinate riconosciute della società contemporanea. Ma se la
commistione di culture ed esperienze è, a livello sociale, un dato di fatto
ineluttabile spesso imposto dalle contingenze storiche e perciò da maneggiare
con cura, per alcuni è una scelta di rotta; Francesco Picciani, grafico e web
designer, e Laura Cavaliere, fotografa diplomata all’ISFCI di Roma, entrambi
abruzzesi, hanno fatto confluire le proprie energie nel progetto Mizarts, nato a Pescara sotto il segno della cooperazione
artistica e della convergenza di idee multiformi. Mizarts è uno studio artistico polifunzionale con shop
annesso, ma anche e soprattutto uno spazio aperto: è un laboratorio che aspira
a fungere da collettore tra le forze artistiche locali, spesso non adeguatamente valorizzate ma
non per questo meno valide di realtà più affermate a livello “ufficiale”. Francesco e Laura dichiarano di aver
ricevuto questo imprinting segnato dalla contaminazione già durante la loro
formazione, avvenuta a Roma, città votata al melting pot; la scelta che li
accomuna esplicitamente “è l’obiettivo fisso della collaborazione: uniamo
spesso la grafica con la fotografia mantenendo comunque il nostro stile,
collaboriamo con altri creativi quali illustratori, pittori e scrittori… e
crediamo che, con le giuste capacità, insieme ci si possa accrescere
infinitamente. Abbiamo uno stile molto diverso l’uno dall’altra, ma questo non
ci ha mai bloccato, anzi! Molto spesso grazie alla diversità ci siamo
migliorati a vicenda”. Le esperienze di artisti esterni sono sin
dalla nascita la linfa vitale di Mizarts: dopo la collaborazione con un giovane
scrittore, che ha dato vita a un progetto di scrittura e arti visive, confluito
ora nel blog Endorfinae, Mizarts ha
ospitato un giovanissimo pittore-fumettista, Alessandro Chiarappa, che ha
dipinto dal vivo, e accoglie un graffito di Kunos, uno dei più grandi writer pescaresi.
“Inoltre stiamo promuovendo la vendita di due brand completamente
handmade, L.A.D. e ArtShoes: il primo è un brand di felpe, il secondo di scarpe
dipinte su richiesta. In futuro non ci poniamo limiti!”.
Prestando fede alla dichiarazione
d’intenti, Francesco e Laura hanno anche concepito un evento che varca i
confini delle arti visive, chiamando in causa la musica: venerdì 12 dicembre
alle ore 18.00 i Two Fates,
electrolooping duo da Colonnella, proporranno al pubblico alcune anticipazioni
del nuovo album, previsto per i primi mesi del 2015, dopo il successo dell’EP
d’esordio /tree; sebbene abbiano
inclinazioni musicali molto diverse, i fondatori di Mizarts affermano che,
anche in questo campo, ciò che più li contraddistingue è il cross-over: “Francesco
viene dal rap old school, avendo avuto anche un gruppo da ragazzo, io (Laura,
n.d.r.) ho sempre ascoltato principalmente metal e hard rock”.
Se è difficile incasellare le
preferenze e indirizzare la curiosità tentacolare dei due artisti, ancor più
arduo è tentare di catalogare il progetto alla radice di Mizarts: lo studio si
occupa di tutto ciò che riguarda la grafica e la fotografia, a partire dal
logo, per arrivare alla costruzione della brand identity, e alla costruzione di
siti web; Francesco e Laura si sono già dedicati, in sinergia con altri
ragazzi, alla realizzazione di videoclip, e a breve intraprenderanno una
collaborazione con una nascente sala prove/studio di registrazione. La speranza
che sta alla base del concetto di Mizarts non è solo di poter offrire
un’alternativa al problema di dover consultare professionalità diverse per poter
completare i vari step realizzativi del processo creativo, ma anche di
affermarsi come esempio e punto di riferimento quale potenziale “terza via”
all’interno dell’ambiente artistico. Il panorama attuale, in primis italiano,
abbandona gli artisti nella
solitudine dell’iniziativa personale o, nel caso di pochi apparentemente più
fortunati, in balia del supporto del mecenatismo: “principalmente, e in primis in Italia,
vanno abbattute alcune barriere che impediscono alla creatività di diventare
lavoro, e solo attraverso movimentazioni e collaborazioni è possibile emergere
da uno scenario che non conosce vie di mezzo”
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