Questa chiacchierata è proposta e scritta da due menti,
quattro mani e due tastiere. Apologia
del primo numero pari e suoi multipli
(che vedrete, sarà una costante). Le mie domande saranno completate
dall’intervento di Tiziano aka Think’d / Delirium in Apple che ne capisce un bel po’.
S’interessino alla faccenda soprattutto i non interessati.
Buona lettura.
Burla è un writer from
Rimini ma ha un buon rapporto con le DAW. (che, per chi non sapesse, son programmini di produzione musicale,
facendola breve; digital audio workstation, facendola lunga). Spalla essenziale
durante le elucubrazioni in 4/4 di Zona Mc (collaborazione che si concretizzerà
nel progetto-live BURLONA), ha pubblicato l’album GREY lo scorso 30 Luglio 2014, presentato proprio da una descrizione* di Mula, che, ammetto, mi ha
convinta ad ascoltare. Parte tutto dai significati delle cose che disintegrano
i pregiudizi, in fondo.
*Il grigio non è il colore che sta a metà strada tra il bianco ed il nero: è l'intera strada che li separa e li unisce. Grey percorre questa strada senza limitarsi alle 50 sfumature della palette mainstream, esplorando le infinite possibilità della sintesi analogica. In questo album quindi il grigio non rappresenta la monotonia: la monotonia infatti è sempre negli occhi di chi guarda, in quanto la natura non si ripete mai. Grey è un divenire di impulsi elettrici e acidi per il sistema nervoso: materia sonora per la materia grigia.- Ciao BURLA2222. Anzitutto grazie per la disponibilità e il tempo che ci dedicherai. Convenevoli dovuti et sinceri. Preliminari informativi: raccontaci l’etimologia del tuo pseudonimo/tag e di quel quadruplo 2, soprattutto: scelte determinanti per il “personaggio di producer-writer” che rappresenti?
Burla è un nome che mi fu appioppato per via del mio lato
caratteriale incline a scherzare spesso e volentieri; poi le lettere del nome
mi piacquero e iniziai ad usarle per il writing. In seguito aggiunsi al mio
nome da producer il 22-22 in riferimento alla mia data di
nascita e che avrebbe dovuto dare un'impronta futuristica circa l'orientamento che
volevo dare alle mie produzioni musicali.
- Grey è stato
rilasciato da RXSTNZ Record
(milanese), Terranean Recordings and Dome Records (no profit.): chiara l’impronta
indipendente che si estende fino alla label finlandese. Come nascono questi
contatti? Qual è il percorso che ha portato alla pubblicazione di Grey?
La Dome Records mi contattò prima dell'uscita
del mio nuovo lavoro intenta a farmi diventare parte del suo gruppo di
promozione ed io ne fui ben contento, la Terranean e la RXSTNZ semplicemente son state altre due etichette interessate alla diffusione di "Grey"
sotto il loro nome ed essendo un album realizzato in free release, chiesi a tutte
e tre la possibilità di fare una co-uscita.
- Riferendomi al progetto Avanthopperz, come comun denominatore per tutti coloro che si cimentano nel rap sperimentale, ti senti coinvolto insieme a Mula in questo o preferisci non rientrare in catalogazioni di settore? In generale quando si parla di “scena”, da quale tipo di prospettiva guardi le cose?
Ho iniziato a fare
delle collaborazioni con Zona per gioco e per caso, la cosa ci ha divertito
parecchio e adesso abbiamo un progetto insieme i "BURLONA". In realtà
non so se faccio Avanthopperz, probabilmente saremo catalogati da qualcuno ma
onestamente quel che mi dà gusto è cercare di fare delle basi di elettronica
synthoidi sulle quali Zona può cantarci sopra ed esprimere i suoi
interessantissimi punti di vista e ampliare la mia ricerca musicale.
- Su tutto sei un writer e tra l’altro, leggevo, hai collaborato con un’associazione che promuove la quattro discipline: A.S.P Romagna in Fiore, quindi nelle tue vene scorrono colori, idee, sensazioni legate al disegno, alle immagini e alla street art. Grey è monocolore ma non monotematico tantomeno monotono e monotòno; è stata una necessità (d’ordine mentale) o un esperimento, il racchiudere la molteplicità della natura in un'unica forma cromatica?
- Su tutto sei un writer e tra l’altro, leggevo, hai collaborato con un’associazione che promuove la quattro discipline: A.S.P Romagna in Fiore, quindi nelle tue vene scorrono colori, idee, sensazioni legate al disegno, alle immagini e alla street art. Grey è monocolore ma non monotematico tantomeno monotono e monotòno; è stata una necessità (d’ordine mentale) o un esperimento, il racchiudere la molteplicità della natura in un'unica forma cromatica?
Innanzitutto grazie per la bella descrizione del mio album. In realtà mi piacciono i colori, ma non troppo vivaci e spesso tendo a spegnerli nei dipinti e nelle illustrazioni proprio con il grigio, già da qui nasce il rapporto con questo colore e vi si aggiunge che nel periodo in cui ho composto l'album amavo perdermi in "turbinii" melanconici e il grigio è il colore che rappresentava meglio l' immaginario che volevo creare con le tracce, atmosfere grigie come un giorno di pioggia o suoni pesanti come un vecchio castello di pietra.
- Una tua bio ci dice che hai iniziato nel ’97 suonando la chitarra in una band industrial: la tua formazione ha un percorso prettamente evolutivo segnato da particolari episodi o basato essenzialmente sulla sperimentazione, appunto?
Quando ho sentito North Circular di Squarepusher, credo
tra il 1999 e il 2000, sono rimasto colpito dal genere, già amavo storpiare
suoni di chitarra tanto da farli diventare irriconoscibili, tipo Nine Inch Nails e Bauhaus e a quel punto
la chitarra mi sembrava più un limite, così mi sono approcciato ai primi vst.
Comunque in generale cerco sempre di creare qualcosa di diverso e personale,
anche se è un processo molto difficile e spesso impopolare.
- Nella traccia 8: Grey isolation, c’è un feat. con Oblivion (Carlo Aromando), che spezza un po’ la successione di break e basse frequenze con dello scream. Che tipo di rapporto hai con le parole? Preferisci le rappresentazioni (visive, audio etc.) alla scrittura?
Il mio rapporto con le parole è pessimo tanto da avere
dei diverbi con Mula per questo! :) Mi piacerebbe scrivere meglio, ma mi trovo
più a mio agio comunicando attraverso altri mezzi che allo stesso tempo
rimangono sempre più ermetici e dunque più interpretabili. Poi, siccome questo
esperimento/album nasce da una sorta di connubio tra techno acid e stoner, ci
immaginavo su una traccia un bel cantato potente e Carlo si è rivelato perfetto
per lo scopo!
- I concetti di bass music e musica elettronica si stanno facendo spazio nelle playlist degli ascoltatori, scivolando in sfumature liquid, neuro, ambient, glitch, etc. Potrei citare Matmos, Aphex Twins, Maztek per spaziare un po’. Tu che proposte d’ascolto hai a riguardo, per chi si sta approcciando timidamente al genere?
I miei primi ascolti sono stati Hellfish and Producer e gli Autechre,
consigliatomi da dj-Qubi che ancora ringrazio!. Tra questi Hellfish e
Producer sono stati quelli che mi hanno
entusiasmato di più in un primo momento (tutt' altro che timidi) ;subito
dopo mi son focalizzato sugli Autechre che in principio sentivo freddi e
meccanici, ma che tutt' oggi venero anche per il loro lato emozionale!
Penso che non bisogna essere timidi
nell'ascoltare, un punto di vista diverso è sempre un motivo di crescita e
quindi consiglierei tutta la discografia degli Autechre, Deework della Bedroom
Research e Alva Noto.
- Collegandoci a questo, e ri-collegandoci
al live-set Burlona, inevitabile chiederti un pensiero sul rap italiano, in
questo caso da un lato prettamente musicale, beatmaking insomma: vedi
evoluzione, crescita, ricerca, o solo il solito occhio di riguardo
all’oltreoceano o agli anni 90?
A tal proposito, vedresti su Grey del rap?
In realtà non ascolto molto il rap se non
quando esce in maniera sperimentale sia a livello di testi che a livello
musicale, ad esempio mi è molto piaciuto l' album Heavy Mental di Daretta, mi
piacciono i beat dei Uochi Toki e ultimamente ascolto le produzioni di MiikeTakeshi. C' è molta evoluzione e ricerca in giro ma purtroppo come sempre
bisogna andarsela a scovare, non è mai servita lì pronta su un piatto d'
argento e bisogna avere anche l'interesse a coglierla... ad esempio moltissime
persone ritengono ancora che le basi dei Uochi Toki siano fastidiose e non un
prodotto che si affaccia alla sperimentazione noise ed elettronica. Riguardo al
rap su Grey, Mula ci ha già fatto freestyle su e mi ha dato parecchio gusto, ma
le basi dell'album sono nate e vivono di per sè, perché la loro voce è rappresentata dai synth acidi che urlano e si auto-distruggono.
- Cosa
hai utilizzato di analogico per la produzione di Grey?
Hai rubato synthi a Battiato?
Hai rubato synthi a Battiato?
Magari rubare i synthi di Battiato!
Ho usato un synth modulare, un sh-101 e vari pedalini da chitarra.
Ho usato un synth modulare, un sh-101 e vari pedalini da chitarra.
- Concludiamo ri-ringraziandoti del tempo impiegato per le risposte. Speriamo di ascoltare te e Mula al più presto in un live da queste parti. (*Puglia)
Ilaria e Tiziano.
Ringrazio io voi per l' intervista e se ci sarà la possibilità verrò/verremo volentieri !
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