Raggiungo Arona mentre l'inverno inizia ed un freddo porco (lo si sente grugnire fin da qua) avvolge l'intera città. Poco importa, a scaldarmi c'ha pensato il live dei Valerian Swing (David, Alan e Steve), assolutamente fenomenali nonostante si siano dovuti sorbire un tot di domande dal sottoscritto durante la cena. Domande che trovate qua sotto.
La cover del vostro disco, così
come i titoli di alcune canzoni, rimandano come immaginario allo
spazio siderale. A cosa è dovuta questa scelta?
D Credo
che dopo dischi precedenti in cui ci siamo sbizzarriti, complice
anche la giovane età, ad inserire nella cover o nei pezzi ogni
suggestione che ci veniva in mente abbiamo sentito la necessità, con
questo che è l'album della maturazione, di trovare anche dal punto
di vista grafico un immaginario che potesse racchiudere quel qualcosa
che ci si riproponeva ascoltando i pezzi. Questo era lo spazio, così
abbiamo deciso di seguire questo concept anche se dal punto di vista
musicale non ci siamo forzati di fare in modo che ogni traccia
richiamasse le altre...l'idea di base era di fare di questo disco
come una bomboniera, piena di confetti racchiusi in una bella
confezione, e ci sembrava che il tema spaziale fosse qualcosa che si
sposava bene con le atmosfere dei pezzi più recenti.
A In
realtà all'inizio avevamo pensato al mare, poi abbiamo virato sullo
spazio e abbiam finito per sembrare modaioli vista l'uscita di film
come Gravity ed Interstellar.
S Una
cosa puramente casuale, visto che c'abbiamo pensato a fine 2013.
Abbiamo azzeccato il momento!
Sia per A U R O R A che per il
precedente A Sailor Lost Around The Earth avete lavorato col
produttore Matt Bayles (Mastodon, Isis, Botch, Russian Circles). Come
siete entrati in contatto e com'è stato lavorare con lui?
S Noi
siamo cresciuti con Isis, Botch e tutta questa scena, ed è grazie a
questi lavori che ci hanno influenzato che l'abbiamo conosciuto.
Siamo entrati in contatto con lui in maniera molto semplice, mandando
una mail alla sua manager per fargli ascoltare una pre-produzione che
lui ha apprezzato abbastanza da decidere di lavorare con noi a
Seattle.
A Mentre
David faceva l'ultimo take di batteria io ho avuto la brillante idea
di andare a vedere i filmati di Mastodon, Botch e Russian Circles che
registravano con Matt, e il pensiero di dover fare la stessa cosa il
giorno dopo mi ha portato a sputtanare una mattinata intera perchè
per la tensione non riuscivo a suonare una nota.
S Matt
è uscito dicendomi “Guarda non so cosa sta succedendo, forse sono
io che lo metto a disagio”. (Ridono)
A Il
suo metodo di registrare è fuori di testa. Invece di registrare
parte per parte lui ti fa suonare lo stesso brano per tutto il
giorno, dicendoti “vedrai che alla fine lo suoni bene”.
S
Voleva
essere sicuro, visto che era la prima volta che lavoravamo assieme ed
il precedente disco era anche più “pazzo” musicalmente, che
tutto si incastrasse bene. Pensavamo che puntasse più sui suoni
mentre abbiamo scoperto che la sua priorità è l'esecuzione del
brano. Ha un senso del timing incredibile, e ci ha fatto crescere
tantissimo. La seconda volta, visto che si è trovato bene, gli
abbiamo chiesto di venire in Italia per due settimane: l'abbiamo
anche portato a vedere la Juve a Torino ed il Milan a San Siro visto
che è un grande appassionato di calcio!
A U R O R A è un
disco pieno di suoni, da varie chitarre che si incrociano fino a
tastiere e fiati. Avete preso in considerazione la prospettiva di
ampliare la vostra formazione dal vivo?
S
Sinceramente
no. Attraverso un pedale loop riesco a mandare in sincrono più parti
di chitarra, una cosa che ormai mi viene naturale dopo anni che lo
faccio, e stiamo pensando di attrezzarci col nostro fonico di fiducia
per far partire delle basi preregistrate con gli strumenti mancanti
nei punti in cui serve. Il nostro impatto live comunque è
assolutamente basato sulla formazione attuale.
A
Suoniamo
assieme da quando avevamo quattordici anni, inserire un altra persona
ci risulterebbe come far partecipare un estraneo all'orgia. Abbiamo
anche provato con altra gente, con dei cantanti, ma dal disco
precedente abbiamo trovato definitivamente la nostra situazione
ideale nella formazione a tre.
Pensate che il fatto di fare
musica quasi esclusivamente strumentale apra le porte più al mercato
estero che a quello italiano?
S Aiuta
sicuramente ad abbattere alcuni confini. Rispetto al gruppo italiano
che canta in inglese, che ha delle difficoltà a risultare credibile
all'estero, si hanno più possibilità, anche se il bacino d'utenza
del genere è ovviamente più ristretto. In Italia il nostro seguito
è decisamente aumentato negli anni, però in paesi come Germania ed
Inghilterra c'è sicuramente più attenzione per questo tipo di
proposta musicale.
In un'intervista coi Gazebo
Penguins, vostri conterranei, eravamo finiti a discorrere della
grande concentrazione di band della vostra zona. Per loro non si può
parlare di una vera e propria scena quanto di una situazione di
amicizia e supporto vicendevole. Pensate la stessa cosa al riguardo?
S Mi
trovo d'accordo. Con Gazebo Penguins, Death Of Anna Karina ed
Ornaments ci siamo trovati a provare tutti nella stessa sala prove in
mezzo alla campagna, cosa che ci ha portato negli anni a mantenere un
rapporto di amicizia e stima reciproca al di là della proposta
musicale.
A Siamo
anche in una zona con tanto spazio e poca gente ed è normale finire
per conoscersi tutti ed anche influenzarsi a vicenda. Io Sollo
(bassista dei Gazebo Penguins) lo conosco da quando avevo diciassette
anni, abbiamo fatto la prima data live loro e nostra assieme qualcosa
come dodici anni fa, siamo cresciuti insieme lì dove non c'era
niente.
S I
Gazebo me li ricordo quando cantavano ancora in inglese alla festa
dell'unità davanti a dieci persone, vedere quello che sono diventati
adesso mi fa un piacere immenso e mi dà anche una sensazione strana!
(Ride)
Ho letto che siete stati
passati dalla BBC Londra, com'è stata la vostra reazione alla
notizia?
S Ci
ha chiamati questo tizio che conduce un programma sulla BBC
chiedendoci il testo di una traccia del nostro nuovo album, una cosa
del tutto inaspettata. Abbiamo poi scoperto che è stata la nostra PR
per l'Europa che gli aveva mandato il disco, per nostra fortuna è
piaciuta e così siamo stati passati di domenica alle nove. E' stato
decisamente bello e strano!
A U R O R A è uscito come
coproduzione fra svariate etichette, di cui la maggior parte estere
oltre all'italiana To Lose La Track. Com'è nato questo connubio?
S Sono
tutte cose nate da amicizie passate, gente conosciuta negli anni.
Volevocoinvolgere più etichette in Europa in modo da dividere le
spese fra tutti, Luca di To Lose La Track ha poi avuto questa idea di
far uscire il vinile di un colore diverso per ogni label che è stata
ottima per rendere ogni copia diversa. L'etichetta danese
(Subsuburban) è quella che aveva fatto uscire ai tempi A Sailor Lost
Around The Earth in vinile ed ha accettato anche stavolta di essere
coinvolta, la Cavity Records statunitense è un'etichetta amica della
Magic Bullet, ovvero quella che aveva fatto uscire il precedente
disco oltreoceano e che, non potendo fare parte della release, ha
chiesto un po' in giro fino a trovare il proprietario di Cavity che è
un nostro fan, mentre l'etichetta inglese (Small Pond) è fra gli
altri di Dave dei Delta Sleep, un gruppo inglese a cui abbiamo
trovato delle date qui in Italia e che ha accettato di fare del
nostro disco la loro prima uscita. Anche le date che abbiamo appena
fatto in Inghilterra le abbiamo trovate grazie a lui, due bellissime
serate sold out, ed alla fine è tutto nato grazie ad un supporto
reciproco.
Cosa pensate che sia cambiato
principalmente nella vostra musica col tempo?
A Adesso
cerchiamo di fare cose più dirette, mentre quando abbiamo iniziato
volevamo attirare l'attenzione facendo cose che stupissero tanto. Il
nostro primo disco aveva molti tecnicismi ed era studiato per essere
la cosa più scoppiata possibile, prendendo sempre più consensi poi
col tempo abbiamo sentito il bisogno di essere più sintetici per
arrivare a più persone.
S Questo
ci permette anche di avere un migliore impatto live. Quando si è
giovani si tende ad estremizzare, ora abbiamo la maturità per capire
quando è il caso di fare una cosa matta e quando tornare verso
qualcosa di più lineare...abbiamo imparato a bilanciare meglio i due
lati della nostra musica, quello melodico e quello schizofrenico. A U
R O R A si presta ad un ascolto più tranquillo rispetto ai dischi
precedenti, senza che ti venga automatico focalizzarti sulle varie
sfumature che però, ad un ascolto più attento, vengono fuori.
Negli ultimi anni ho notato una
riscoperta, soprattutto nel panorama indipendente, del vinile.
Pensate che ci sia più attenzione da parte del pubblico per questo
tipo di formato?
S All'estero
sicuramente, vendono molti vinili...più che in Italia.
A Io
non ho un giradischi, eppure compro i vinili! A Genova c'è un
negozio di dischi che si chiama Taxi Driver, di proprietà di un
membro dei Gandhi's Gunn, che è specializzato in vinili ed è uno
dei pochi negozi che riesce a rimanere aperto pur vendendo perlopiù
musica underground. C'è una vera e propria riscoperta, io e Steve
abbiamo comprato una copia a testa dell'edizione limitata di
Lateralus dei Tool a 50 euro anche se avevamo già consumato il cd
negli anni perchè sentivamo di doverlo avere. Qualcosa si sta
muovendo anche in Italia, noi ad esempio siamo più interessati ad
avere la copia vinile all'uscita piuttosto che il cd.
S Per
il vecchio disco i ragazzi di Copenaghen avevano fatto un ottimo
lavoro, e ad oggi di 500 copie stampate del vinile ce ne rimangono
solo una ventina.
A E'
che le orecchie negli ultimi anni si sono abituate troppo alla
pessima qualità da mp3, un ascolto da cuffiette. Da un tizio a Lione
abbiamo ascoltato un vinile di non mi ricordo che gruppo su un
impianto fantastico a valvole, e la musica usciva in maniera molto
più corpulenta.
A proposito di vinili ho visto
che la cover del vostro disco è fra le finaliste del Best Art Vinyl
2014. Chi è che l'ha realizzata e quali altre cover nominate vi
hanno colpito particolarmente?
S E'
tutto merito di Luca di Solomacello che ha creato la copertina, ha
fatto veramente un gran lavoro. Ovviamente, potendo votare i primi
tre posti, abbiamo dato il primo voto a noi stessi come i politici
che si autovotano nella cabina elettorale, ma ci sono piaciute molto
anche quelle degli Storm (O) e di Johnny Mox, quest'ultima sempre
realizzata da Luca.
Visto che ci avviciniamo a fine
anno vi chiedo un voto per quello che secondo voi è il miglior album
dell'anno.
S Questa
è difficile..mi sa che non abbiamo ascoltato niente nel 2014! (Ride)
D Sai
che faccio fatica a ricordarmi se le cose che ho ascoltato sono
uscite quest'anno oppure no? Faccio fatica a collocare temporalmente
gli ascolti...posso votare la messa in musica di Giosuè Carducci di
Fiorello?
A Io
sono rimasto colpito molto dal lavoro degli Antemasque, il nuovo
progetto di Cedric e Omar dei Mars Volta. Sono un grande fan del
gruppo e per me è stato un fulmine a ciel sereno il loro
scioglimento, oltretutto si erano lasciati male da quel che ne
sapevo...poi esce questo misterioso gruppo con loro due ancora
insieme ed invece di qualcosa di simile ai Mars Volta parte questo
pop punk anni 80 lontano anni luce dalla loro produzione. Ai primi
ascolti pensavo che ci fosse qualcosa di strano, poi mano a mano ci
sono entrato dentro e mi sono convinto che quando fanno le cose le
fanno col cuore, e ti ci fanno credere nella loro musica.
D Ce
l'ho! I Death Grips, con Zac Hill alla batteria!
S Penso
che il mio sia l'ultimo degli Adebisi Shank, un gruppo irlandese che
esce sotto Sargent House. Purtroppo si sono sciolti ma il disco è
molto figo.
Ho letto
attraverso facebook qualche aneddoto strano relativo al vostro ultimo
tour europeo, cosa ci potete raccontare al riguardo?
D
Guarda
ne ho uno ma è lungo...La storia è questa: penultima data
dell'ultimo tour europeo, suoniamo a Cheb. Sai dov'è Cheb? No?
Neanche io, è un posto al confine fra Germania e Repubblica Ceca
dimenticato da Dio, dove il promoter ci aveva già fissato un paio di
date precedentemente, concerti andati anche bene. Le altre volte
avevamo dormito in un albergo dove lavora il promoter ma stavolta era
pieno, così ci dice “stasera dormite da lui”: il lui, che
chiamavano Snake e sembrava una versione strafatta di Jay Kay dei
Jamiroquai, alle sette di sera era già sbronzo che rantolava sul
bancone, ed era un personaggio che avevamo già conosciuto in
precedenza perchè cercando di parlarmi di batteria non faceva altro
che fare dei rumori da beatbox visto che non sapeva una parola di
inglese. Io l'avevo già vista male e ho proposto agli altri di
prenotare un bed and breakfast al volo, però loro hanno preferito
fidarsi convinti che avesse una casa. Finiamo di suonare ad un orario
impossibile ed attorno sono tutti sbronzi, mi giro e vedo Snake che
parla con una specie di ricetrasmittente e ogni tanto butta la testa
in mezzo alle tette di una matrona vicino a lui, alle quattro del
mattino passate il gestore del locale ci dice “adesso vi portiamo a
dormire da Snake” e si mette a ridere. Io mi azzardo a chiedere se
c'è l'acqua a casa sua e questo scoppia di nuovo a ridere,
mettendosi poi a parlare in ceco e probabilmente sfottendomi...mi
risponde dicendomi che c'è tutto quello che posso chiedere: quattro
pareti, un pavimento ed un tetto, grandi premesse! Partiamo e ci
portano in mezzo al niente in Repubblica Ceca, accostiamo vicino ad
una casa ma lui non entra lì e si inoltra in mezzo ai campi:
scopriamo così che volevano ospitarci in un capanno degli attrezzi
in mezzo ad un campo, quando aprono la porta si mettono a ridere e
avremmo pensato ad uno scherzo se non fosse che il gestore del locale
si butta per terra a dormire lì. In mezzo alla merda di cane, senza
un pavimento visto che c'erano giusto due assi di legno e per il
resto terriccio, con l'acqua che entrava dal tetto e pieno di ganja
ovunque: una cosa ai limiti dell'assurdo, erano le cinque del mattino
ormai ed essendo in mezzo al nulla piuttosto che dormire lì abbiamo
preferito dormire nel furgone. Oltretutto il giorno dopo dovevamo
andare a suonare in Germania e subito dopo il concerto tornare in
Italia, in pratica non abbiamo dormito un cazzo per due giorni.
Ce
ne sarebbe anche un'altra: ci è capitata in Polonia in un locale
dove hanno suonato un sacco di gruppi post rock fighissimi, dai
Maybeshewill ai This Will Destroy You, e che ha la caratteristica di
avere degli appartamenti sopra dove fanno dormire le band. Abbiamo
suonato con un gruppo di danesi, la serata è andata di merda perchè
c'erano due persone e hanno cercato anche di tagliarci il cachet,
oltretutto c'erano i nostri poster promozionali che gli avevamo
spedito sotto il palco manco appesi...i danesi presi male vanno fuori
a sbronzarsi, noi che non beviamo perchè abbiamo la peggior
attitudine rock di sempre andiamo a dormire. Questi arrivano ad un
orario impossibile completamente sbronzi, erano in sette e tutti
giganti, uno di loro talmente fuori che tirando un pugno ad una
vetrina si è sfondato la mano e ha lasciato sangue su tutta la
parete...un altro è praticamente svenuto sulla brandina dove dormivo
e me l'ha sfondata! Erano completamente ingestibili, vomitavano in
camera...alla fine siamo dovuti andare a dormire sdraiati nei bagni
dell'appartamento. Il giorno dopo si sono scusati, ma lì ci siamo
comunque un po' incazzati. (Ride)
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