mercoledì 22 febbraio 2012

Intervista ai Laika Vendetta

I Laika Vendetta si presentano così, con questo disco d'esordio intitolato "Laika, Sylvia, Jeanne e...le altre." di cui potete leggere la nostra recensione qui, è un lavoro pieno di contrasti e sfumature, con un occhio di riguardo per la stesura dei testi. Gli abbiam fatto delle domande..


Raccontateci un po’ di voi, del vostro esordio e di come lo definireste.

Marvin: Nonostante le esperienze precedenti, questa per noi è come se fosse davvero la prima volta, visto che questo progetto ha completamente rivoluzionato lo stile musicale di tutti ed ha un' impronta completamente diversa rispetto a tutto quello che singolarmente, e non, abbiamo fatto. Dietro i Laika Vendetta ci sono cinque amici ma sopratutto cinque musicisti che provano a trasmettere tutto quello che vivono nella musica mantenendo le proprie influenze musicali passate e presenti. Un esordio che possiamo definire come il nostro primo assalto nell'underground musicale italiano.

È giusto definire il vostro lavoro come un concept album?

Marvin: Abbiamo ricevuto tante recensioni dove viene sottolineato il fatto che l'album sia un concept legato alla figura della donna ed all'inizio è nato effettivamente con questo intento, di rappresentare dei “ritratti di donna”. Ovviamente per esplorare la femminilità nel suo intimo abbiamo contestualizzato tutto nella difficile realtà che la nostra generazione vive e tutte le battaglie che giorno per giorno si devono combattere. Dallo sguardo di una donna nella società italiana si può arrivare dovunque, nel bene e nel male.
Emidio: la donna è stata ritratta in pittura, nel cinema, nella fotografia, nella letteratura, noi volevamo farlo in musica. La donna è bellezza. È fragilità e forza, coraggio, sensibilità e mistero. Volevamo fare una collezione di ritratti. Un book.

Il contrasto è alla base del vostro progetto, a partire dal vostro nome a finire a ogni brano dell’album, cosa vuol dire per voi?

Emidio: Amiamo muoverci nelle zone liminali. Quelle caratterizzate da forti contrasti che si compenetrano indistinti come lo è l’animo umano, nel ribollire delle pulsioni, dove il pericolo è anche piacere. Il contrasto genera instabilità. Due estremi accostati mostrano le vertigini di una distanza che allo stesso tempo è armonia. Un’ armonia dai forti caratteri. Il caos è un esempio (e una conseguenza). Un loto in uno stagno di fango è un esempio. La bellezza distrutta dalle brutture e le ingiustizie sociali è un esempio. Laika, amore incondizionato, spezzato dall’insensibilità umana che calpesta senza rispetto ciò che è incomprensibile viene vendicata, l’odio contrasta l’amore lasciato vagare con indifferenza nello spazio. E siamo noi uomini a provare rabbia, odio, vendetta. Un animale senza il peccato della volontà e della possibilità non ne sarebbe capace. Ogni brano dell’album è un paragone tra opposti, genera la disarmonia che si tramuta in una armonia “diversa”, è un mettere allo specchio lo yin e yang per creare tensione, disorientamento. Ogni brano è un uomo. Anzi no, una donna. Perché è una parte di noi che l’abbiamo creata, nelle nostre insofferenze e irrequietezze contrastate dall’aura positiva e dalla volontà di potenza della creazione. Bellezza e contraddizione, forza e fragilità. Ritratti di donna.

Ho notato che il vostro punto di forza sono i testi, chi li scrive? E cosa pensate del potere che lo scritto può avere, e soprattutto cosa è per voi la Poesia oggi?

Emidio: La scrittura è arte e illusione, è liberazione e catarsi. Anche maledizione. Scrivo io i testi ed è un bene, per me, per l’interpretazione naturale degli stessi. Per viverli sul corpo e con il corpo nelle performance e fuori. Mi sono avvicinato alla musica con la curiosità e la possibilità di veicolare le mie parole in un modo diverso. In una sovrastruttura d’arte, la parola, la melodia. È una sfida che mi ha coinvolto quella di passare dalla scrittura a cantare i miei pensieri, i miei tormenti. Il nostro punto di forza è di non limitarci a fare musica o a fare poesia. Cerchiamo di creare quello che ci piace, lavorare sodo su un arrangiamento e non banalizzarlo con un testo messo lì solo perché suona bene. Dare un valore aggiunto, unire la poesia alla musica. Celebration of the Lizard. Molti gruppi, come i Verdena, non sono d’accordo e ci sta. Ci sono gruppi che fanno brani solo strumentali e ci stanno. Noi vogliamo curare la musica e allo stesso tempo dire qualcosa in immagini curate. Attraverso una melodia e non un reading, che non è facile. È una nostra scelta e necessità. Così da realizzare un cerbero a tre teste: musica, poesia, immagini. E generare sensazioni forti. Proiettare.
Lo scritto fa riflettere, perché resta lì, denuncia e sottolinea e ce n’è bisogno, perché siamo superficiali, ci facciamo sfuggire tutto nelle vite psicotiche che non viviamo, nelle identità frammentate, non facciamo una gran bella vita, ne chi scrive per creare, ne chi per recensire. E non c’è niente di più bello che denunciare o semplicemente raccontare in una forma estetica curata. Contrasti, appunto. Ma tutto questo suona sempre banale o capovilliano ai più.
La poesia? È l’ anima delle cose. Delle relazioni, dei pensieri, dei tormenti, del modo in cui si conduce una vita, delle cose di cui ci circondiamo. Realizzare la propria poesia, tendere alla poesia, è tendere all’aura, alle piccole cose che ci danzano intorno e ci fanno sussultare. La poesia è anche la sensibilità che ti fa star male. È il perturbante, è l’inespresso, la poesia oggi è sorridere alla precarietà dell’esistenza. Sorridere perché si prende consapevolezza della propria fragilità e nonostante tutto continuiamo a cercare la bellezza. La poesia è quel legame inspiegabile e ineluttabile che si ha con altre esistenze. È quell’ ignota attrazione verso un qualcosa che ti travolge e ti lascia senza controllo. Oggi è cercare il Valore nelle proprie esistenze.

Questo è un periodo particolare , in cui non sono mancati comunicati stampa e video in cui artisti si sono lamentati dei giudizi e delle critiche, voi come la pensate?

Luca: ad ogni critica va dato il giusto peso. Ogni giudizio deve essere interpretato da diversi punti di vista, noi cerchiamo di prendere ogni critica negativa come un punto di partenza per migliorare in ogni aspetto. E’ chiaro che esistono anche critiche che non offrono nessuno spunto artistico e vengono espresse solo per gettare fango su chi cerca di esprimersi fuori dagli schemi, è poi dovere nostro capire che a certi articoli non bisogna fare caso e focalizzare l’attenzione su ciò che è davvero importante migliorare nell’espressione della nostra musica.

Il vostro album si presenta esteticamente molto bene, chi ha curato la grafica e come si lega con la vostra poetica?

Luca: La grafica di “Laika, Sylvia, Jeanne e le altre..” è curato nella grafica da Mokina, un’artista teramana che stimiamo per il grande talento artistico nel rappresentare l’indole e gli stati d’animo femminili attraverso la stampa e la pittura. Così come lei rappresenta la donna attraverso le tele (e le stampe), noi cerchiamo di rappresentarla attraverso la musica e i testi. L’arte ci lega come in un’unica grande rappresentazione di una stessa tematica. Inoltre Mokina, oltre ad aver curato nei minimi particolari la grafica dell’album, si occupa della creazione del nostro merchandising seguendoci durante i concerti come un’ombra solare e rassicurante 
Emidio: le stampe di Mokina hanno poche linee, tre colori in forte contrasto e lasciano molto spazio alle proiezioni e alle emozioni del fruitore. La forma si fa superficie che la contiene in latenza. Ti ricorda qualcosa? 


La dimensione live quanto è importante per i Laika Vendetta?

Alessandro: Il live è la nostra essenza, la nostra vita e la nostra battaglia. E’ quello che ci fa andare avanti. Quando saliamo sul palco entriamo in una dimensione in cui possiamo esprimere tutto quello che vogliamo e farlo al meglio; ma il live non è solo un palco, è soprattutto interazione con un pubblico, è un continuo scambio reciproco di energia. Uno scambio continuo, che inizia e finisce col concerto. E’ un flusso, un’onda, che riversiamo sul pubblico in maniera energica e il pubblico a sua volta ce la rimanda indietro convertita in entusiasmo e si ripete all’infinito.
Ed è questo flusso a rendere il live unico. Non credo ci siano altre parole per descriverlo meglio!

Quali sono le vostri influenze, e quali i vostri ascolti?

Alessandro: artisticamente parlando i nostri pezzi risentono sicuramente dell’influenza rock alternativa italiana (teatro degli orrori, one dimensional man,verdena, marlene kuntz…).
Nella composizione dei brani, nel momento in cui ognuno di noi butta giù un'idea, gioca un ruolo determinante il nostro influenzarci a vicenda; ciascuno rivisita le idee degli altri e viceversa ogni idea influenza ciascuno di noi.
Quindi il nostro modo di suonare, di interpretare un brano, i nostri ascolti personali, ma anche e non ultimi i testi letterari, le opere d’arte e senza dubbio le proprie esperienze personali (specie per ciò che riguarda i testi): è questo il nostro mix perfetto che ci permette di mettere in musica le nostre sensazioni e trasmetterle nel miglior modo possibile al nostro pubblico.


Domanda d’obbligo sul mondo musicale cosiddetto indipendente, cosa ne pensate e quanto può essere importante per una band al suo esordio poter usufruire di mezzi importanti come lo streaming e il download gratuito?

Marcos: credo che per una band al suo esordio ci siano fattori chiave da considerare per potersi fare conoscere. Download e streaming sono due punti importanti ma non i soli. Se alla base non hai la qualità, non potrai sperare di mettere il tuo disco in free download e vederti sulle copertine di giornali e webzine, è chiaro! Mettiamo caso che sei bravissimo e metti il tuo disco libero in rete, li si pone un altro problema, parlare di te. Spesso gli artisti sono i meno indicati per farlo, se sei un bravo “rompiballe” allora hai qualche chance in più. Come si è detto tante volte, suonare è un 50 per cento di quello che fa un musicista, la parte restante riguarda proprio come ti fai conoscere, come ti vendi e le ore che passi a chiamare radio, locali, tv, riviste, ecc. Facile, se sei un artista conosciuto, mettere in streaming il tuo album e il giorno dopo vederti migliaia di click sulla tua pagina di facebook ad esempio. Più difficile pensare cosi per una band che, per le orecchie di chi ascolta, è appena nata. E’ comunque obbligatorio oggi pensare al download gratuito e allo streaming se sei una band emergente, noi l’abbiamo fatto e nella prima settimana di download del nostro album di debutto abbiamo avuto circa 500 click, personalmente la vedo come un ottimo traguardo visto che siamo nati più o meno sei mesi fa e facciamo quasi tutto da soli. Devi essere bravo a 360 gradi nel promuoverti, purtroppo non si scappa da questo, se non comunichi la gente di sicuro non si prenderà la briga di ascoltarti! Poi potrei dirti cosa ne penso dell’utilizzo del download gratuito da parte delle major e delle indies, delle differenze nel gestirlo per finire con una bella mattonata sui motivi della crisi del mercato discografico, per come la vedo io. Ma questo argomento mi appassiona talmente tanto che questa intervista non finirebbe mai!

Progetti futuri?

Marcos: Suona scontato dire un disco e tanti live?  In fondo è quello che tutte le band e tutti i musicisti vogliono. Stiamo creando già qualcosa di nuovo, che suona diverso dai brani di “Laika, Silvia, Jeanne e…le altre.”. E’ un processo naturale per noi visto che siamo nati poco tempo fa e proveniamo da due gruppi diversi. Il nostro album attuale era già in buona parte pronto quando sono entrato nella band la scorsa estate, melodie e testi dei brani più che abbozzati. Grazie a questi però sono stato catturato nel progetto; credo molto in queste canzoni infatti, ma sicuramente ci accorgiamo noi per primi che quello che stiamo creando in sala prove in questi mesi è qualcosa di ancora più…”nostro” in poche parole. Ci vorrà ancora tempo ovviamente, siamo lenti e pignolissimi, bisogna aver pazienza e i piedi incollati a terra. Questo vediamo come progetto futuro principale. I live a ripensarci sono qualcosa di più attuale, riguardano il presente e il futuro, ne vuoi sempre e sempre di più. Suonare dal vivo è magico, entri in modalità automatica, senti la musica, il pubblico, sfoghi il lavoro in sala prove svuotando la mente!…se non hai impegni per stasera facciamo un salto nel tuo garage a intrattenere te e i tuoi amici, dacci l’indirizzo!

Vi ringrazio e Buon “Stordimento”.


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