-Premesso che una persona che di solito va a leggere un intervista è già informata sulla band in questione, date pure sfogo alla vostra fantasia presentandovi ai nostri lettori nel modo più originale possibile.
ENRICO: Buonasera a voi cari lettori. Sono stanchissimo oggi ma farò del mio meglio.
STEFANO:Lavorare in un bar uccide la fantasia,quindi passiamo alla seconda.
-Come vi siete consosciuti e avvicinati alla musica ? E quali sono state le vostre influenze maggiori?
ENRICO: C'è chi ha iniziato attratto dalla trasgressione Oi!, Chi dalla trasgressione preconfezionata dei divi americani del rock, chi dai salesiani, chi dagli Oasis, chi dal metal (credo). Poi si cresce e di volta in volta si è attratti da qualcos'altro.
STEFANO: Il punk mi ha salvato la vita.all'età di 12 anni sembravo uno dei gemelli diversi, poi ho ascoltato "So long and Thanks for all the Shoes" dei Nofx, ho smesso di andare in discoteca e ho smesso di incendiare bidoni, tirare gavettoni, petardi e pomodori dentro le case con finestre aperte. Ora sono una persona meglio.
-Perchè il nome Distanti ? Ve l'ha suggerito il “menager” visto che "Grin Dei" era già preso ? (dopo che mi insultate per favore rispondete alla domanda )
ENRICO: Distanti ce l'ha suggerito Steno. Non il regista.
STEFANO: Potrei insultarti per ore,ma Distanti suona bene,anche se riporta a qualcosa che manca,qualcosa di nostalgico,poi diciamolo,"Frammenti", "Affranti", esistono già,vuole essere un tributo a queste band della scena italiana degli anni novanta con le quali sono cresciuto.
-Parliamo dei vostri ispiratissimi testi. Come nascono ? Hanno elementi personali al loro interno? Se si, non vi turba che ragazzi e ragazzine cantino ai vostri concerti esperienze magari messe in musica per esorcizzarle ?
ENRICO: Eccetto un concerto, del resto non ho mai visto ragazzini e ragazzine (immagino che fossero utilizzati nella loro accezione dispregiativa) cantare le canzoni. Vedo tante belle persone farlo ed è una delle situazioni più belle che ti possa capitare. Infatti anche se sono testi personali esattamente come hai detto tu, non dà noia condividerli con la gente. Non siamo poi tanto diversi e il rinnovamento che auspichiamo in noi lo auspichiamo anche per chi li può intendere questi testi. Temo, a volte, ma questo succede di più nelle recensioni, che vengano fraintesi, piuttosto.
STEFANO: I testi li scrive Enrico, prevalentemente parlano dei cazzi suoi. Se i regaz ai concerti li cantano a squarciagola a me prende bene. Canto pure io con loro, tanto per fare casino.
-Cosa rispondete a chi vi considera una sorta di "Husker Du italiani"? (se non l'hanno mai detto lo azzardo io)
ENRICO: Adesso faccio una gran figura di merda. Li ho sempre sentiti nominare ma li ho ascoltati per la prima volta l'anno scorso, mentre gli altri li conoscono da decenni. Li adoro. La mia identità rimarrà anonima.
-Ehmmm, Enrico, non proprio...
STEFANO: Ho la maglietta da “Hipster”. Scherzi a parte, l'ho regalata al batterista..non li ho mai ascoltati troppo, ci faccio la figuraccia e mentre rispondo scarico qualcosa...
-Parliamo della genesi di "Enciclopedia della vita Quotidiana"?
ENRICO: È nato dalla collaborazione sia economica che professionale di Maurizio Borgna della Triste di Torino. A marzo 2010 abbiamo registrato l'album. Ci ha messo un bel po' a uscire. Volevamo farlo uscire a Natale, per fare concorrenza a De Sica.
STEFANO: Maurizio di Triste Records ha voluto collaborare con noi e abbiamo preso l'occasione al volo perchè solo mettendoci alle strette riusciamo a produrre qualcosa e registrarlo. E stata un'occasione per metterci alla prova.
-"Enciclopedia della vita Quotidiana" ha avuto davvero una bella accoglienza. Siete soddisfatti del riscontro di pubblico e critica ? Come vi sentite ? Gasati ?
ENRICO: Abbiamo un sacco di vinili che non riusciamo a vendere perché nessuno compra vinili. Però i download gratuiti del disco sono infiniti. Il prossimo disco esce solo su maglietta.
-Siete più romantici o più incazzati? Incazzatamente romantici o romanticamente incazzati ?
ENRICO: Te lo dico con poco romanticismo, te lo giuro, non sono incazzato: siamo in continua evoluzione.
STEFANO: Noi predichiamo l'ammore vero tra i giovani e i meno giovani,o almeno ci proviamo. Volersi bene è molto bello.
-Che ne pensate della scena musicale italiana ? Quali band nostrane ascoltate di solito ?
ENRICO: Ce ne sono di band belle. Senza fare del name dropping, cito "Chiamami ancora amore" de I Vecchioni.
STEFANO: Ultimamente sto ascoltando parecchio Rihanna..
-Dovete sapere che ho una piccola malattia che mi porta a chiedere a tutti gli artisti cosa ne pensino del free download...per voi farò un eccezione. Non ve lo chiedo, quindi rispondete pure la prima cosa che vi viene in mente a queste tre righe...(se dico non pensate all'elefante voi a cosa pensate?)
ENRICO: Ottima cosa specie se al primo disco, ma le modalità di sovvenzionamento online del gruppo sono ancora troppo brigose per darci una mano. La musica è destinata ad essere gratuita, l'offerta e il sostegno dei fans sono necessari e internet permette i grandi numeri anche per gruppetti come il nostro, ma, ripeto, è ancora tutto troppo complicato. Il free download non mi sembra sia una novità così originale: tutta la musica oggi è free download. È bellissimo. Quindi forse questa scelta ha giovato più come forma promozionale, anche se è nata come scelta etica. In futuro non so se la rifarei proprio perché ancora non c'è una corrispondenza equivalente tra la facilità del download e la (non)facilità del sostegno del pubblico al gruppo.
STEFANO: Il “fri daunlò” ci garba. Lo riproporremo per le prossime uscite, poi chi ci ama per davvero si compra il disco,viene ai concerti etc...
- Facciamo i seri. Per i giovani (sopratutto per le nuove generazioni) vivere nel nostro caro e, ahimè disgraziato paese, sta diventando davvero difficile. La televisione è portatrice di disinformazione e falsi valori (per usare un eufenismo) La nostra classe politica non si rinnova da decenni. Non si riesce più a cogliere la differenza tra uno schieramento e l'altro: si è perso sempre più il peso specifico di certe ideologie, rendendo lo schierarsi o anche il solo farsi un idea, molto, molto difficile. E poi arrivano i musicisti indipendenti che cercano di muovere una forte critica o satira al nostro paese se non al mondo in generale. Pensate sia costruttivo il parlare di politica in musica da parte degli artisti ?
ENRICO: Sì, purché non si finisca come Giovanni Lindo Ferretti. Ma anche come Giorgio Canali.
-Come ultima domanda una di routine: Progetti per il futuro?
ENRICO: Come già detto: usare la mia laurea riuscendo a continuare a suonare.
STEFANO: Smettere di fare il barista, comprarmi la Cinquecento Abarth!
In bocca al lupo per il futuro, allora (e per la 500)
Vi voglio sempre molto in forma.
STEFANO: Ciao Stordisco!tv1kdb
Qui sotto trovate il link per scaricare gratuitamente, se già non l'avete fatto, "Enciclopedia Popolare della Vita Quotidiana":
http://yo-u-turn.blogspot.com/2010/11/distanti-free-download.html
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