giovedì 29 dicembre 2011

Intervista a Marco Notari

Marco NotariUn 2011 importante per Marco Notari, esce dopo alcuni anni dal suo ultimo lavoro, “Io?”, un album pieno di collaborazioni e che è stato ampiamente riconosciuto e valorizzato. Ringrazio Marco Notari per la sua disponibilità e vi invito ad ascoltare i suoi lavori e ad assistere ad un suo live accompagnato dalla band Madam, perché è sempre dal vivo che gli artisti possono manifestarsi nella loro sincerità.


Siamo reduci dal grande evento del Medimex che in collaborazione con il Mei ha creato un grande momento di incontro per tutti coloro che amano e che hanno a che fare con la musica. E proprio in questo contesto ti è stato consegnato il premio P.I.V.I per il miglior video di musica indipendente, per il video di “Le stelle ci cambieranno pelle”.
Quanto è importante per te la dimensione artistica nei tuoi lavori? Mi viene in mente anche “Babele: noir” dove vi erano delle bellissime illustrazioni che accompagnavano testi narrativi.

Mi piace molto l’idea di contaminare la mia musica con altre forme d’arte, e per quanto possibile ho sempre cercato di farlo nei miei lavori. Nel caso di “Babele”, che era un concept album, avevo realizzato appunto la ristampa in vinile “Babele:noir” che conteneva nel booklet tredici racconti, uno per ogni brano del disco, accompagnati da dodici tavole realizzate da diversi illustratori coordinati da David “Diavu” Vecchiato di MondoPop ed un fumetto in due tavole ad opera di Luigi Piccatto di Dylan Dog. Ne era uscita anche una mostra al Brancaleone di Roma.Nel caso del video di “Le stelle ci cambieranno pelle” il tentativo è stato quello di realizzare un lavoro che per certi versi fosse più un cortometraggio che un videoclip. Lo staff del regista Marco Missano ha realizzato delle scenografie di cartone e dei costumi bellissimi: nel video io e la mia band siamo prima astronauti nello spazio e poi marinai in un sottomarino che esplora i fondali del mare. Abbiamo raccolto talmente tanto materiale che alla fine abbiamo deciso, partendo dal brano che dura tre minuti, di realizzare un video di quattro minuti e trenta. Così col produttore artistico del disco Andrea Bergesio abbiamo registrato una session di archi che abbiamo utilizzato come “colonna sonora” per la prima parte del video ed una versione del brano leggermente più lunga.

Sempre a proposito del Medimex, il motto di questo Meeting è stato ‘La Musica è Lavoro’ cosa pensi di questo concetto?

Penso che lanci un messaggio giusto e che sia un concetto sacrosanto ma purtroppo ancora molto distante dalla mentalità dominante nel nostro paese. In Italia rispetto ad altri stati si fatica molto a considerare come tale la professione di artista, a partire dalle istituzioni.

Il tuo nuovo album ‘Io?’ , perché la presenza del punto interrogativo? Ma non sarai mica egocentrico? No, seriamente, troviamo brani come ‘Io, il mio corpo e l’inconscio’ o come ‘Dina’ dove parli della tua nonna, perché hai voluto fare un disco dove la dimensione personale e intima ne fa da padrona?

Magari un po’ egocentrico lo sono, come la maggior parte degli artisti :) Scherzi a parte e a discapito di ciò che suggerisce il titolo credo che questo disco sia attraversato invece dal tentativo di liberarsi del proprio ego, un po’ come in “I, me, mine” di George Harrison. Per quanto riguarda la preminenza della dimensione intima e personale è qualcosa che è successo in maniera estremamente naturale. Semplicemente in questi due anni ho sentito il bisogno di fissare alcune persone all'interno di canzoni, ovvero dentro a qualcosa che sia immune allo scorrere del tempo delle nostre vite.

Come sono nate le varie collaborazioni che hanno interessato il tuo album, nello specifico quella musicale con Dario Brunori nel brano ‘L’invasione degli Ultracorpi’ e con Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione a livello artistico?

Le collaborazioni sono nate entrambe da un rapporto di amicizia, e sono state entrambe molto stimolanti. Con Tommaso ci conosciamo da alcuni anni, lui oltre ad essere il grande cantante che tutti sappiamo è un bravissimo illustratore ed aveva realizzato il videoclip di “Porpora” per il mio precedente album “Babele”. In “Io?” il suo apporto è stato davvero importante, oltre che duettare con me nel primo singolo “Le stelle ci cambieranno pelle” si è infatti occupato di disegnare la copertina e tutte le illustrazioni dell’artwork, un lavoro realizzato completamente a mano e davvero bellissimo. Anche con Dario ci conosciamo da un po’, c’è una grande stima reciproca e quando ho scritto il controcanto per il finale de “L’invasione degli ultracorpi” ho subito pensato che la sua voce sarebbe stata perfetta per quella parte. Quando gli ho fatto ascoltare il brano lui ha accettato con entusiasmo.

Che rapporto hai con il web e con il supporto digitale? Ho saputo che tempo fa avevi messo in free download il primo singolo anteprima di questo tuo album e che hai permesso a chi ha scaricato la traccia di poter aver dei benefici per l’acquisto dell’album. Credi che sia un incentivo alla musica o che invece sia deleterio per il lavoro dei musicisti?

Vedo il web principalmente come un’opportunità da sfruttare, non soltanto per la musica ma per la nostra società in generale. Certo la nascita di alcuni siti come Napster hanno danneggiato molto la discografica tradizionale, ma credo che questo sia stato dovuto in gran parte alla miopia degli addetti ai lavori che si trovavano ai vertici delle grandi case discografiche in quegli anni e non sono stati in grado di anticipare la diffusione di questi siti con degli e-stores dove acquistare legalmente la musica. Pensa al fatto che ancora oggi le major per distribuire i propri brani sul web devono appoggiarsi ad i-tunes perché non riescono ad avere traffico sui propri siti. Per quanto mi riguarda ho sempre cercato di utilizzare il web come uno strumento per abbattere le barriere che mi separano da chi ascolta la mia musica. Nel caso di “Io?” l’operazione è stata quella di regalare la title-track del disco a maggio per due settimane in cambio di un indirizzo mail. Chi mi ha lasciato la mail ha poi ricevuto a settembre un ep in free download contenente materiale extra legato al disco e la possibilità di acquistarlo ad un prezzo inferiore rispetto a quello dei negozi. Ho avuto davvero un ottimo feedback e di certo voglio ripetere operazioni di questo tipo in futuro.


So che sei vegetariano e ho notato che hai prodotto l’involucro del CD con materiale riciclato e che hai molta cura dell’ambiente. Cosa vuol dire che hai fatto un tour ad impatto zero?

Sì, sia io che mia moglie siamo vegetariani da alcuni anni. Il tour a impatto zero è una iniziativa nata in collaborazione con Lifegate: in pratica abbiamo calcolato insieme a loro le emissioni nocive che produrremo con le date del tour, generate dagli spostamenti nostri e di chi verrà ad ascoltarci nonché dalla realizzazione stessa dei concerti. Queste emissioni verranno compensate tramite la creazione e tutela di nuove foreste in Costa Rica, riducendo a zero l’impatto nocivo sul pianeta del nostro tour.

Cosa pensi della Musica cosiddetta indipendente? Perché sembra che questa sia destinata ad esser fruita solo da un pubblico di nicchia? Proprio recentemente qualcuno mi ha fatto notare che nelle nicchie ci sono le cose più preziose e belle e allora perché sembra che la musica indipendente viva solo se ricercata? Perché non si riesce ad arrivare ai molti? E perché sembra che esistano due mondi musicali quasi paralleli? Ma se si riuscisse ad arrivare ai più, credi che molto del valore che abbiamo attribuito all’ indipendente perda senso? Cosa consiglieresti per migliorare questo aspetto culturale nel nostro paese?

Tutte domande molto giuste. Sì, non so dire perché ma l’Italia è caratterizzata da sempre da questo dualismo, che forse più ancora che una distinzione tra mondo “alternativo” e mondo “major” è una distinzione tra musica a contenuto prevalentemente culturale, se vogliamo definirla così, e musica invece fortemente legata al mondo dello spettacolo. Purtroppo i grandi network radiofonici e le televisioni, che sono poi i media più seguiti dalla maggioranza delle persone, tendono a ghettizzare da sempre tutto ciò che non rientra nella seconda categoria. Questo da un lato rende nascosti al pubblico degli artisti eccezionali, dall’altro contribuisce ad alimentare una scarsa educazione musicale nella media delle persone, che perde la capacità di decodificare ed apprezzare i progetti musicali che escono dai datati e banali canoni estetici di questi contenitori. Mi chiedo sempre perché, senza andare troppo lontano, in Germania o in Francia mi può capitare di vedere in prima serata un concerto dei Radiohead su una tv nazionale ed in Italia invece pensare ad una cosa del genere è una utopia.

Penso che ci vorrebbero una maggiore apertura e un maggiore coraggio da parte di questi media per fare crescere la scena musicale più interessante del nostro paese e svecchiare un po’ l’approccio alla musica e alla cultura degli italiani. Inoltre anche un’educazione musicale di miglior livello nelle scuole sarebbe molto utile.

A questo riguardo aiutaci a promuovere dei progetti e dei lavori musicali che in questi anni ti hanno incuriosito e che hai ascoltato con piacere.

Come dicevamo ci sono tanti artisti di grande valore all’interno della nicchia di cui parlavamo poco fa, l’elenco sarebbe davvero lungo. Tra quelli che ho ascoltato in questo ultimo anno e che meriterebbero di affermarsi al grande pubblico i primi che mi vengono in mente sono Giuliano Dottori, Egokid e Lucia Manca.

Come definiresti il tuo percorso e la tua carriera artistica?

E’ una domanda difficile a cui rispondere. Penso che il percorso che va da “Oltre lo specchio” ad “Io?” passando attraverso “Babele” rappresenti una evoluzione molto naturale delle mie canzoni e del mio sound. Ho l’impressione che questo album rappresenti sia a livello di testi che di soluzioni sonore un primo punto di arrivo del percorso di ricerca intrapreso con i due precedenti.

Per il resto è sicuramente gratificante poter dedicare una buona fetta del mio tempo a questo tipo di attività, suono da sempre ed amo farlo.

Puoi perdonarmi per tutte queste domande?

Solo perché erano interessanti :)



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