Ci sono band che, complice la distanza, non ho (ancora) la possibilità di vedere live: i Trompe Le Monde sono una di queste, ma la curiosità di saperne di più sul loro background mi spinge ad usare la comodità di internient per fargli qualche domanda: questo è quel che ne è venuto fuori.
- Trompe Le Monde mi rimanda con la
mente all’album dei Pixies, band con la quale però sembrate avere poco a che
spartire. Da dove viene il nome?
Il
nome è stato scelto ancora nel lontano 2012 dal nostro chitarrista Flavio,
quando eravamo ancora il classico gruppetto che si trovava in sala prove a fare
le prime cover. Non si trattava di un tributo ai Pixies (nonostante Flavio ne
sia un fan), il fatto è che ci piaceva molto il significato che ci stava
dietro: tradotto dal francese “inganna il mondo”.
- Anche il titolo del disco è particolare, ha un qualche significato?
“Ohrwurm”
è una parola traducibile solo nella lingua tedesca. Propriamente vuol dire
“verme dell’orecchio”, ovvero una canzoncina/motivetto che entra in testa e non
se ne va più, il nostro classico “tormentone”. Abbiamo deciso di chiamarlo così
proprio perché speravamo in questo effetto nelle orecchie degli ascoltatori.
Starà a loro decidere se in modo positivo o negativo, noi saremo contenti lo
stesso
- Curiosando su facebook ho visto che i vostri pezzi sono passati anche in Francia e persino in California, come avete fatto ad arrivare fino là?
Bella
domanda! Subito dopo l’uscita dell’ep abbiamo cominciato a inviare le solite
centinaia di mail a webzine musicali, blog, siti di recensioni, radio ecc ecc.
Le prime risposte sono arrivate esclusivamente dall’estero, dall’Europa agli
Stati Uniti. Giusto per fare un esempio, solamente due giorni dopo l’uscita
dell’ep una rivista irlandese ci aveva scritto dicendo che avevano appena
recensito il nostro disco. Gli dobbiamo di sicuro offrire una Guinness.
- Come siete entrati in contatto con Brigante Records?
Nel
periodo in cui eravamo alla ricerca di etichette la Brigante è stata una fra le
prime a risponderci. Lì abbiamo conosciuto il buon Simone Calvo,
manager/tutto-fare dalla provincia di Cuneo che ci ha dato una grandissima mano
con la pubblicità dell’ep, con il merch e tutto il resto. Inoltre grazie alla
Brigante abbiamo potuto scoprire fantastici gruppi come i John Holland
Experience, i Demikhov ed altri ancora. Dategli un ascolto, non ve ne
pentirete!
- Come vi è venuta l’idea per il finale folle di Doxa?
Credo
che non ci sia risposta più esaustiva di “siamo degli inguaribili
cazzeggiatori”. Ci sono persone che si scervellano ore e ore per trovare un
finale adatto per una canzone; noi non ci mettiamo certo meno impegno, ma se ci
diciamo "mettiamo una linea di basso rockabilly/ la suoneria nokia/ un
ritmo bossanova" e stanno bene tutte assieme, perché non farlo
- Da dove è tratto l’inserto iniziale di Blob? E’ un’idea che ricorda molto la musica dei Fuzz Orchestra.
Non è la prima volta che sentiamo il paragone
con i Fuzz Orchestra! Quello che sentite all’inizio è un estratto del film
“Quinto Potere” di Sydney Lumet (1976). La rabbia nelle parole del protagonista
è qualcosa di unico. Si tratta di un’ invettiva contro il potere mediatico,
invettiva che abbiamo portato ai giorni nostri nei confronti dei cellulari,
aggiungendo a fine pezzo il tipico fischio dei messaggi whatsapp.
- Il video di Disfunzione sarebbe perfetto come spunto per un horror girato da David Lynch, o almeno a me fa questa impressione. Dove lo avete girato e come è nata questa idea?
E’
proprio quello a cui volevamo puntare! Il video non l’abbiamo girato noi ma è
tratto da un filmato su youtube in cui un ragazzo fa delle riprese a questa
casa vecchia casa abbandonata. Abbiamo dunque deciso di distorgere le immagini
il più possibile e cambiare tutti i filtri dei colori proprio per dare quel
tono “horror”. A dirla tutta, più che definirlo come “video” preferiamo
classificarlo come un esperimento. Se l’ascoltatore vorrà entrare al cento per
cento nel mood della canzone allora dovrà mettersi nella propria stanza
rigorosamente al buio con un buon paio di cuffie. A quel punto potrà gustarsi come
si deve “Disfunzione”.
- State già lavorando a qualcosa di nuovo dopo l’ep?
Assolutamente!
Siamo già impazienti di far sentire i nuovi pezzi che abbiamo in cantiere.
Tante novità nei suoni e nelle idee, soprattutto a causa del recente cambio di
formazione. Ora vedrete due chitarre e una batteria. Il resto lo scoprirete voi
vedendoci dal vivo.
- Com’è la scena musicale nella vostra zona? Ho letto della presenza di un collettivo chiamato Youth of today che sembra molto attivo.
La
situazione è molto particolare. I locali sono davvero pochi ma le band sono
tantissime, più di quante se ne possano immaginare! Conosciamo alcuni ragazzi
di Youth of Today, fanno davvero dei salti mortali per poter cambiare le cose
nella zona (e fuori). E' una di quelle realtà che dimostra come nonostante ai
giorni nostri sia difficile fare live, la voglia di suonare c’è e rimarrà
sempre.
- Prossime date?
In
questo periodo stiamo organizzando una serie di date per l’anno nuovo in varie
regioni con diversi gruppi. Per ora ne abbiamo in programma alcune a metà
Gennaio tra le nostre zone ed il Friuli, a breve potrete vedere gli eventi
ufficiali sulla nostra pagina facebook! Ci vediamo li ragazzi!
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